DEMOGRAFIA E FEMMINCIDIO

Pubblicato da Diego Antonio Nesci il

Diego Antonio Nesci a Parole Guerriere Pomeriggi Popolari a Montecitorio 8 febbraio 2024

Che bello, vedervi cari amici e care amiche.

Ma ci pensate, che per poter spiegare questo preciso momento, questo nostro incontro qui in questa sala, questo solo istante in cui – mi sto facendo coraggio per parlarvi da questo podio – serve tutta la storia del mondo? Dalle origini fino ad oggi? Non è incredibile? Pensa quanto sei importante eh Viola, Francesco.. Tutti noi, ci pensiamo? abbiamo una vaga idea di quanto siamo importanti? Quanto valore hanno i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni. Quanta strada abbiamo fatto per arrivare sin qui. E dove siamo? Beh ci troviamo DENTRO il Tempio della Democrazia. Questo è per me la Camera dei deputati.  Siamo letteralmente DENTRO LA POLITICA. Qui succedono le cose più rilevanti. Proprio qui in questa sala, la più grande di cui dispone Palazzo Montecitorio per gli eventi, si sono svolte e si svolgono conferenze stampa o assemblee di gruppo che cambiano le sorti dei governi, che poi cambiano le nostre vite. 

Questo è il 22esimo convegno organizzato da “Parole Guerriere”. Questo nuovo ciclo si chiama “Pomeriggi Popolari. Dentro la Politica: dialoghi sulle priorità del Paese”. Perché c’è una grossa differenza fra la parola “priorità” e la parola “urgenza”.  Spesso purtroppo siamo abituati a occuparci molto delle urgenze e poco delle priorità che invece sono quelle che danno il senso alla nostra vita e cioè una direzione autentica e non omologata. 

Ma perchè organizziamo questi eventi? La nostra missione è fare quello che abbiamo sempre fatto sin dal 2017 e cioè: fomentare/promuovere l’incontro e il dialogo tra intellettuali, politici e popolo. Mi spiego meglio: noi siamo fermamente convinti che la relazione fra gli intellettuali/gli studiosi/ gli esperti e il popolo – mediata da quel fondamentale corpo intermedio che sono i partiti politici – sia la relazione fondamentale su cui ogni società si gioca la sua evoluzione e quindi la sua sopravvivenza. Significa che meno funziona questa relazione –  e soprattutto meno funzionano i mediatori e cioè i partiti –  più il nostro sistema democratico va in crisi.

Questa è la missione del nostro sforzo e del nostro impegno che è stato sempre gratuito e ringraziamo per il patrocinio della Camera dei Deputati. I nostri incontri hanno coinvolto persone di ogni estrazione politica, culturale e sociale. Il nostro approccio è inclusivo, interdisciplinare. 

E’ così anche questa volta. Noi sappiamo che le parole creano mondi; che molto spesso un muro con le parole giuste può trasformarsi in una finestra; che se vuoi conoscere davvero qualcosa, devi entrarci dentro! Per questo è un delitto “pensare male” della Politica. La politica è la più grande fra le scienze e le arti; è anche un aspetto fondamentale della dimensione spirituale sia personale che collettiva. Vogliamo dare il nostro contributo per arginare la radicale spoliticizzazione delle persone; siamo ormai privati di valide chiavi di lettura per interpretare la realtà e vivere pienamente il nostro tempo.  E’ per questo che siamo spesso demoralizzati, per non dire depressi e ci sentiamo spaesati.

Allora di cosa parliamo oggi per contrastare questa inerzia? Cercheremo di indagare, con i nostri illustri relatori, l’interconnessione esistente fra due fenomeni che a tutta prima potrebbero apparire non correlati e cioè  la questione demografica e il femminicidio. 

Tutti noi sentiamo sulla nostra carne di vivere un’epoca di profonde sofferenze interiori e di una tragica ricerca dell’identità, che è minata a tutti i livelli da un’ANSIA DA INSUFFICIENZA. Che è il problema principale di questa generazione. Questa è un’epoca dove le nostre molteplici paure e ansie bloccano o rendono molto complicate le relazioni. 

La questione demografica e cioè Il tasso negativo di natalità del Paese, ci appare la cartina di tornasole di questo disagio interpersonale. Le conseguenze politiche, sociali ma soprattutto economiche del fenomeno sono immense e troppo spesso sottovalutate (penso al tema delle pensioni).

L’IStat ci dice che dal 2008 ad oggi il calo delle nascite non solo è vertiginoso ma appare inarrestabile. L’italia è catalogata come “Paese Chimera”, il saldo naturale (e  cioè la somma fra i nati e i morti in italia) segna nel 2022: – 320 mila. E’ come se ogni anno una città come Firenze o Bari, scomparisse! E di questo chiederemo lumi al prof Zamagni.

Ma cosa c’entra con questo problema che appare più afferente alla sfera economica, con il femminicidio?

Il femminicidio pur manifestandosi come fenomeno limite e patologico, ci restituisce la cifra di un problema culturale profondissimo di educazione emotiva, spirituale e civica. Questi casi di violenza sulle donne, rappresentano la punta di un iceberg ben più profondo che ha a che fare con la crisi delle relazioni fra maschile e femminile. La donna è l’archetipo della maternità. Uccidere una donna, infatti, significa simbolicamente attentare alla capacità di mettere al mondo, partorire far nascere la vita.

In questo tempo di transizioni epocali in cui siamo immersi, pare proprio che l’equilibrio fra il maschile e il femminile, dentro ognuno di noi,  sia messo a dura prova.

In mezzo c’è il grande tema del VIRTUALE e della rivoluzione digitale in cui siamo immersi. Internet, lo smartphone e i social stanno mutando profondamente il nostro rapporto con noi stessi, con la nostra interiorità e quindi anche le relazioni con l’altro da noi. Le relazioni interpersonali e con la natura, vissute nel mondo reale “ad alta risoluzione”, vengono percepite sempre più come un rischio. CI fanno paura. Il richiamo del mondo virtuale, INVECE che di fatto è un vivere “a bassa risoluzione”, appare più appagante e sostenibile. L’illusione del contatto inibisce la relazione.


Diego Antonio Nesci

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