Crisi di Governo: o c’è egoismo (partitico) o c’è amor di Patria
La situazione non è bella.
Salvini detto “Cetto La Qualunque” ha deciso l’8 agosto, dopo un lungo aperitivo al Papeete Beach di Milano Marittima, di provare a staccare la spina al Governo del Cambiamento, stracciando il contratto sottoscritto con il M5s, gettando il Paese nell’incertezza e bruciando miliardi di euro fra spread e borsa.
Nonostante la confusione, i danni e l’analfabetismo istituzionale credo che la nostra democrazia seppur malandata ed in molti casi etero-diretta abbia gli anticorpi necessari per non smarrire se stessa.
Un Ministro dell’Interno che pensa di avere il potere di convocare e sciogliere le Camere e che chiede al Popolo pieni poteri non può essere deriso come un troglodita. Anzi per capirlo bene, bisogna prenderlo sul serio.
Sono molte le ragioni per cui molta parte del Popolo lo segue lo ascolta, ripone speranze in lui. Molte di queste ragioni sono condivisibili altre meno, moltissime sono solo un abbaglio.
Prima di essere un attivista politico del MoVimento 5 Stelle, un umanista meridionalista; sono mio malgrado un giurista che ama e difende sopra ogni cosa la Carta Costituzionale.
Che soprattutto si adopera, come può, per la sua attuazione.
Un punto fondamentale è questo: le Camere sono sovrane! Siamo in una Democrazia Parlamentare. Deo Gratias.
Bene ha fatto il nostro presidente Giuseppe Conte a dire subito #paroleguerriere: “Questa sarà la crisi di governo più trasparente della storia della Repubblica” e a pretendere di parlamentarizzare la crisi.
Il Parlamento è la cosa più bella ed importante che abbiamo. Se fosse interpretato nel suo vero Spirito sarebbe un orgoglio per tutti noi sapere che esiste e che abbiamo scelto, ad un certo punto della nostra Storia, questo metodo per scegliere la direzione da dare alla nostra comunità: la mediazione dialogante fra interessi e forze diverse e contrapposte.
Non so cosa decideranno i vari attori in campo, so solo che dove c’è egoismo non c’è amor di Patria. Quello che serve adesso e ritrovare l’amor di Patria. Confido nelle Camere sovrane non perché le ritenga immediatamente capaci della rivoluzione Democratica permanente che vorrei e a cui lavoro ma perché sono consapevole che il meglio è nemico del bene. Con il lavoro di Parole Guerriere abbiamo spiegato, a partire da Montecitorio e nelle Regioni, che il cammino verso la rivoluzione Democratica è lento e si fa oggi a partire da noi stessi elevando le questioni interiori ed emotive a questioni Politiche. Era un motto del ‘68: il personale è Politico!
Auspico che si contrapponga all’egoismo nordista e salviniano: il vero amor di Patria. E che il MoVimento 5 Stelle seguendo la linea di Beppe Grillo, unico fondatore del movimento vivente e pensante, cominci a fare Politica senza inseguire gli avversari sui loro terreni, avvantaggiandoli.
Per un politico le situazioni di crisi sono solo opportunità. Credo che il MoVimento 5 Stelle abbia una buona opportunità di fare una sintesi necessaria al suo interno e decidere cosa essere da grande. Il presidente Giuseppe Conte è la nostra punta di diamante e su di lui dobbiamo puntare. E’ il momento di riconoscere talenti e meriti, a tutti i livelli. E’ il momento che tutti gli spiccati egocentrismi che abbiamo facciano dei passi indietro per far fare dei passi avanti al movimento.
Per fortuna anche i nostri avversari sbagliano, non solo noi.
Il grande vantaggio della scelta, per molti versi incomprensibile, del “Cetto La Qualunque Salvini” tutto cemento, petrolio e migranti è quello di darci la possibilità di compattarci e di fare sintesi.
Ne saremo capaci?
Lo scopo è sempre: camminare verso la rivoluzione democratica permanente. Che significa, per me, in una parola: Green New Deal. Cioè miliardi di investimenti pubblici in transizione energetica ed economia circolare (leggi milioni posti di lavoro).
Molti ingenui – il male ti fa sempre per in consapevolezza – sogghignano all’idea del fallimento del Governo del Cambiamento. Non vedevano l’ora, per puro spirito da Colosseo, di vedere il sangue del MoVimento 5 Stelle, cialtrone. Ma qual’è il nostro guadagno? Da schiavi consumatori quali tutti noi siamo? Fioccano i “ve lo avevamo detto”, avete deluso, mai con la lega, mai col PD, mai con quello mai con quell’altro.
Eppure la verità è dura e paradossale e non ve la dice mai nessuno.
Questo governo con i grandi, grandissimi limiti nostri (Dio solo sa quanti ne abbiamo) e dei contraenti: era una Speranza. Un esperimento interessante, difficile e democratico, unica possibilità contro un neoliberismo finanziario suicidario (leggi Urlich Beck), che governa le nostre menti, l’Europa e il Mondo.
Eravamo e siamo l’unico vero reale contenimento oggi alla Lega ma in generale al partito del cemento, del petrolio, degli affari senza amor di Patria.
Certo un contenimento forse non all’altezza del ruolo. Ma i contenitori politici di massa non si creano a tavolino per aver letto due libri e avere una mezza idea di futuro. Essi sono degli eventi sociali imprevedibili, dei miracoli, come ho avuto modo di argomentare. Il mio professore di sociologia all’università un giorno – erano gli anni in cui leggevo Stirner – mi disse: “ la storia caro mio non si cambia, al limite si cavalca”. Ci misi anni a mandare giù questa sentenza.
Ora, la prospettiva più probabile se andassimo al voto è un calo della nostra forza in termini di seggi in Parlamento ed un governo di centro-destra alla vecchia: Salvini-Meloni-Berlusconi. Petrolio, Ponte sullo Sretto-Tav, blocco navale, mediaset, mafie e dintorni.
Conteneteli voi adesso, benpensanti astensionisti. Come fate? Con le mani?
Tra un anno e mezzo, ed è questo il vero tema, si vota il prossimo Presidente della Repubblica.
Lo sapevi?
Ma sì chiudiamola così, questa parabola, nel migliore dei modi: Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica. Si può andare di male in peggio.
Piccoli strateghi crescono in rete e fuori.
Poi c’è il mito di Salvini rivoluzionario contro la gabbia dell’euro il mito di: Salvini-Borghi Rinaldi-Bagnai. Ma pensiamoci bene, uno che ha fatto cadere il governo facendo saltare l-imminente nazionalizzazione di Autostrade per L’Italia di Atlantia-Benetton e senza fare una Banca Pubblica di Investimenti, come da contratto di governo, secondo voi ha il coraggio di uscire dall’Euro?
Io non mi fiderei. Ma tant’è.
Ma Vi immaginate oggi questa situazione: la lega che piace da da nord a sud, finalmente con l’uomo forte al comando, il duce, il capitano, il comandante – che tanto piace agli schiavi – con la riforma di Renzi bocciata con consapevolezza dagli italiani il 4 dicembre?
Non vi vengono i brividi? Dovrebbero venirvi.
Il mantra è “Il governo del si contro il governo del no”. È la stessa strategia di marketing di Silvio:
“il partito dell’amore contro il partito dell’odio”. Ve lo ricordate?
Nonostante tutto, resto fiducioso perché me la democrazia Parlamentare dove anche gli opposti devono cercare una mediazione per addivenire alla decisioni mi piace; perché le istituzioni educano e la rivoluzione permanente è in atto. Non sarà una passeggiata.
Ma mentre la Siberia e la Groenlandia bruciano, mentre tutti sanno che questo sistema di economia lineare basato sulle fonti fossili e il dio denaro-PIL che produce morti violenza e depressione non ha futuro: c’è chi ancora invoca il petrolio come ingrediente di progresso.
Io non mi fiderei.
Purtroppo la realtà è che – come dice mio padre – quando arriva Natale bisogna fare il presepe e lo devi fare con i Pastori che trovi nella scatola.
C’è da riflettere e molto. Calma e gesso.
O c’è egoismo (narcisista) o c’è amore. In questo caso: amor di Patria.
Adesso Salvini pare pentito, ha capito di aver sbagliato, almeno i tempi. Ma “ormai la frittata è fatta“.
Come dice la mia amica psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi nel suo ultimo libro Manifesto contro il potere distruttivo:
“I cittadini, i popoli delle nazioni del mondo hanno diritto alla salute mentale di chi li difende, di chi li amministra, di chi li tutela legalmente, di chi li governa (o presente di farlo).”
Adesso il M5s ha una sola carta vincente e si chiama: Giuseppe Conte. Cari vertici del #M5s fate un passo indietro, tutti! Mi riferisco a capi, filosofi, intellettuali, scrittori e mezze calzette: fatevi guidare da lui che ha dimostrato merito e stoffa e sopratutto da Beppe Grillo, unico fondatore vivente e pensante.
Scrive Conte (il gigante) a Salvini (il nano):
“Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione.
Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità.”
Ma vi rendete conto che tra la Lega di Cetto la Qualunque e il Pd, noi del M5s, gli scappati di casa cialtroni, sembriamo statisti ?
“Cetto il volta faccia e sleale Salvini” continua ad ingannare e a dire bugie, pensando che il Popolo sia scemo. Sa benissimo che se vota la sfiducia a Conte salta il taglio dei Parlamentari e se si vota il taglio dei parlamentari per renderlo effettivo non si può andare al voto subito ma in primavera 2020 come minimo. E nel frattempo? Insomma, si è incartato.
Non ci sono giganti intorno a noi. Purtroppo per l’Italia.
Al voto “subito”? Si sì adesso facciamo tutto quello che dici tu, quando lo dici tu: Narcisista perverso. E secondo te ti facciamo andare al voto da Ministro dell’Interno? Che c è scritto Giocondo in faccia? Ma smettila. In questo caso il pazzo non va assecondato!
Ora, Vecchio sistema era Lega come il Pd. Non vedo alcuna differenza nella sostanza.
Il problema non è ”con chi” ma”cosa”. Il dealer della maggioranza dei seggi ce lo abbiamo sempre e ancora noi.
Io dico: facciamo nuovo contratto – e non alleanza chiaramente- sobrio e serio, per continuare a fare cose buone per l’Italia con chi ci sta (PD e Leu) su:
- Economia circolare: grandi investimenti sulle rinnovabili (leggi posti di lavoro) ed efficientamento energetico. Incidere pesantemente con leva fiscale svantaggiando le produzioni inquinanti-lineari e avvantaggiando quelle rinnovabili-circolari.
- Banca pubblica di investimento e moneta fiscale elettronica
- Acqua pubblica e beni comuni
- Redistribuzione della ricchezza (patrimoniale perché no?)
- Salario minimo
- Conflitto d’interessi
- Messa in sicurezza del territorio
- TAV al Sud
- Scuola: trasformare tutti i 41.000 edifici scolastici d_Italia in centri culturali polivalenti aperti (anche alle associazioni) dalla mattina alla sera con biblioteca e polo museali annessi. Aumentare la spesa su Universit’ e Ricerca.
L’Unione Europea non può mettersi di traverso a questi importanti investimenti, perché altrimenti mi dovete spiegare come facciamo a de-carbonizzare il sistema entro il 2030/50 !?!
È la Ue stessa ad imporcelo. Oltre ai cambiamenti climatici apocalittici in corso.
Questa è la battaglia e la leva da usare oggi per scardinare la follia dell’austerity e rivoluzionare il nostro sistema economico/industriale e quindi sociale.
Sarebbe fondamentale, a mio avviso, che il perno di questo nuovo contratto di Governo fosse proprio una Legge Quadro sulla Transizione Energetica:
- Alla luce degli effetti dirompenti del cambiamento climatico sul nostro Pianeta e degli impegni che l’Unione Europea e la Comunità Internazionale sta assumendo per limitare l’innalzamento delle temperature globali, è assolutamente necessario che il nostro Paese si allinei, o addirittura anticipi i tempi di una piena de-carbonizzazione energetica. Tale esigenza deriva altresì dalla evidente insostenibilità sociale ed economica del paradigma industriale in atto.
- La grande opportunità Politica che ci si presenta è data dall’obbligo che abbiamo come Paese membro di recepire diverse Direttive Europee il cosiddetto Clean Energy Package già approvate e che entro il 2020 (più o meno) dovranno essere trasposte nel nostro ordinamento.
Nel frattempo scongiuriamo aumento IVA ed eleggiamo il nuovo Presidente della Repubblica. Poi vedremo quanto prende l’ammucchiata anni ‘90 con Berlusconi, petrolio, blocco navale, autonomie. Il Pd farà come Salvini? Meglio ancora.
O c’è egoismo (partitico) o c’è amor di Patria.
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